Cari amici, - di Sergio Bonci - Venerdì 20 Maggio 2022

Cari amici,
questa mattina,

 mio malgrado ho dovuto per forza di cose, unitamente alla  Simo, (mia moglie), intraprendere un viaggio da Ardea dove  siamo residenti per recarci all’ospedale “Sandro Pertini”. L’appuntamento era per le ore 9,10 e quindi, siamo partiti da casa esattamente alle ore 6,30. Vi lascio immaginare che cosa abbiamo trovato sulla Pontina nonché durante tutto il tragitto per arrivare ai Monti Tiburtini sede del nosocomio. Ebbene, siamo giunti addirittura in anticipo presso il padiglione oncologico del suddetto nosocomio. Esplicate tutte le formalità di rito ci siamo seduti in attesa di venire chiamati in un salone molto ampio, però, al colmo della capienza. A quel punto, mi sono reso realmente conto di quanto le malattie oncologiche non facciano sconti ad alcuno. Vi erano giovani di ambo i sessi, molte persone adulte (maschi e femmine) ma anche di mezza età e dulcis in fundo, tante persone con i capelli bianchi come il sottoscritto in paziente attesa di potersi misurare con le professionalità del settore e, tutti con cartelle colme di documentazioni attinenti alle proprie esperienze con il cancro.

Debbo dire ad onore del vero che il personale addetto all’accettazione ed allo smistamento dei pazienti in attesa del rispettivo turno di visita sono veramente muniti di una pazienza e di una cortesia senza limiti.

Arrivato il mio turno, insieme a mia moglie, siamo entrati in un locale dove vi erano ad attenderci ben 3 professioniste della materia, le quali, ci hanno informato sul decorso dei miei due interventi subiti (senologico e quello al colon). Quindi, onde evitare ricadute non impossibili, occorrerà in futuro seguire determinati controlli. Per mia fortuna, non mi hanno chiesto di sottopormi ad ulteriori terapie particolari.

A questo punto le ho salutate con estrema cortesia con la promessa di attenermi scrupolosamente ai loro dettami.

Vostro Sergio Bonci